lunedì 7 gennaio 2008

Pupazzo



Ma sei io ti amassi realmente?


Se quel dolore che ho al petto ogni volta che ti vedo, volesse dire davvero qualcosa?


Se gli occhi mi si illuminano quando ti vedo, mentre esci da casa con la borsa,


Piena di nulla?



La bocca mi si infiamma al tuo arrivare da me.


Baciami, baciami, aspetto quello, un bacio.



Non arrivi.


Perché devo rimanere con solo della semplice pioggia,


nelle mie calde mani, che aspettano solo il momento in cui potranno toccare il tuo candido viso.



Perché non puoi estasiarmi col tuo dolce profumo, dell’odore di mille fiori .



Rimango disteso nella mia insicurezza, nella mia inquietudine, nell’attesa di te, mia dolce stella.



Le foglie si seccano.


Il cielo si allarga.


Crollano su di te le mie lacrime.



Mia dolce regina, danziamo insieme te ne prego, fammi bere di felicità dal tuo seno.


Voglio amare il dolce movimento con cui ti avvicini a me, quel gesto così puro, che non ha limiti.



Pupazzo.


Perché rimani lì immobile.


Diavolo di stupido, tu.



Credo sempre che quel tepore, quel piccolo falò che si accende, possa trovare fiato nella tua dolce anima.



Ma sempre mi sbaglio.


E pensi sempre lo stesso.


Il tuo volto rimane sempre uguale.


Non una smorfia, non un piccolo sguardo.


Immobile.


Te ne resti lì ad osservare il cielo,


Quando non ti accorgi che le stelle le possiamo osservare insieme, nell’infinito battito dei nostri cuori.



Rimani lì.


Lasciandomi versare lacrime di malinconia.



E io come posso amarti?



Amare.


Strana parola.


Ti suona nuova.


Peccato.

mercoledì 2 gennaio 2008

capeyear

Capodanno così.
Strano.
Ma l'amore?
Dov'è?

Lo cerco disperatamente, sarà lui che non vuole me.