Zeroduezerotrezerootto. Pomeriggio presto.
E indovina un po’, il mio pensiero va a te.
A te che non mi parli, a te che poco mi ascolti
A te che respingi i miei baci
A te per cui vorrei piangere un infinito oceano
A te per cui sto fuori al freddo
A te per cui divento irascibile e senza voglie
A te per cui oramai sto diventando pazzo
Non amarmi, no
Ignorami pure
Mentre vengo scaraventato.
Ma forse evidentemente non puoi capirmi
Signorina orgoglio prepotente
Mi modelli come ti pare
E nemmeno te ne rendi conto.
E io succube a te
Alla tua prepotenza
Alla tua grandezza
E vittima della tua bellezza.
Mietitrice di vittime
Di piccoli uomini
Troppi piccoli per te
E troppo deboli.
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